Come scegliere il primo influencer per la tua azienda: guida pratica senza paroloni
Quando si parla di influencer marketing, molti pensano subito a cifre astronomiche, campagne da copertina e nomi che fanno milioni di visualizzazioni.
La verità? Per iniziare, non serve nessuna di queste cose.
Scegliere il primo influencer per la tua azienda non è (solo) una questione di numeri, ma di strategie, coerenza e buon senso.
Non serve essere esperti di marketing o avere budget infiniti: serve saper riconoscere chi può davvero raccontare il tuo brand con autenticità.
Vediamolo insieme, senza paroloni, promesso.
? Prima di tutto: chiediti “perché”
Prima di scegliere chi parlare del tuo brand, devi capire perché vuoi farlo.
Vuoi farti conoscere? Lanciare un nuovo prodotto? Aumentare la fiducia nel tuo marchio?
Ogni obiettivo richiede un approccio diverso.
Ecco alcune domande semplici che possono guidarti:
- Qual è il pubblico che voglio raggiungere?
- Che tipo di messaggio voglio trasmettere?
- Voglio puntare sulla visibilità o sulla credibilità?
? Senza una risposta chiara, rischi di scegliere un influencer solo perché “va di moda”, non perché fa la differenza per il tuo business.
? La parola chiave: coerenza
Non cercare chi ha più follower, cerca chi ha più affinità con i tuoi valori.
Un influencer funziona davvero solo se parla la stessa lingua del tuo pubblico e se il suo modo di comunicare è coerente con il tuo brand.
Un esempio concreto:
se vendi prodotti sostenibili, ha più senso collaborare con un creator che parla di consumo consapevole, anche se ha 10.000 follower, piuttosto che con una star da un milione di fan che sponsorizza di tutto.
? La coerenza vale più della popolarità.
? Fiducia batte visibilità
Un buon influencer non “vende”: consiglia.
La sua forza sta nella fiducia che ha costruito nel tempo con la propria community.
Quando una persona che segui da anni ti consiglia un prodotto, non lo percepisci come pubblicità, ma come un suggerimento sincero.
E questo, per un brand, vale più di qualsiasi banner.
Come capire se un influencer è davvero credibile?
- Leggi i commenti: la community è attiva o finta?
- Guarda se risponde alle persone: crea dialogo o monologo?
- Controlla se parla solo di collaborazioni o anche di passioni vere.
? I numeri contano (ma vanno letti bene)
Sì, i dati servono — ma vanno interpretati.
Non basta guardare quanti follower ha un influencer: serve capire come interagisce con loro.
I KPI (niente paura, sono solo indicatori di performance) da osservare sono:
- Tasso di engagement: like, commenti, condivisioni in rapporto ai follower.
- Coerenza del pubblico: se il tuo target è locale, ha senso collaborare con qualcuno seguito nello stesso territorio.
- Autenticità del contenuto: un post forzato non converte mai.
? Meglio 5.000 persone che ascoltano davvero, che 50.000 che scorrono distratte.
? Micro, nano e… perfetti per te
Quando inizi, la scelta migliore spesso è partire in piccolo.
I micro e nano influencer (tra 1.000 e 20.000 follower) hanno community più ristrette ma molto più coinvolte.
Pensa a loro come al “negozio di fiducia” del digitale: conoscono i propri follower, rispondono ai commenti, e il loro consiglio pesa.
Collaborare con più micro-influencer, magari in diversi settori o città, può generare risultati più reali e naturali rispetto a una sola grande campagna.
? Come iniziare in pratica
Ok, arriviamo alla parte operativa.
Ecco un piccolo percorso per avviare la tua prima collaborazione senza stress:
- Analizza il tuo target – Chi vuoi raggiungere davvero?
- Crea una short list – Seleziona 5–10 profili coerenti con il tuo brand.
- Osservali per un po’ – Guarda che tipo di contenuti pubblicano e come interagiscono.
- Contattali in modo diretto e umano – Racconta chi sei e perché li hai scelti.
- Stabilisci obiettivi chiari – Definisci insieme cosa volete ottenere: awareness, vendite, contenuti, fiducia.
- Misura i risultati – Non solo in like, ma in traffico, messaggi ricevuti o nuovi clienti.
? L’influencer marketing funziona davvero quando è una collaborazione, non una semplice sponsorizzazione.
? L’influencer giusto è quello che ti rappresenta
Alla fine, scegliere un influencer non è molto diverso dal scegliere un partner professionale.
Deve credere nel tuo progetto, comprenderlo e volerlo raccontare nel suo modo, con autenticità.
L’obiettivo non è trovare qualcuno che “parli di te”, ma qualcuno che parli come te, amplificando la tua voce invece di sostituirla.
Perché, alla fine, l’influencer marketing non è un gioco di numeri o di mode:
è un modo per trasformare la fiducia in relazione, e la relazione in valore.
E quando un’azienda riesce a fare questo passo, non ha solo trovato un influencer: ha trovato un alleato.

